Vineyard Wind – Avviata la prima turbina (su 62) del parco eolico Usa

Gli Stati Uniti premono l’acceleratore sul vento e avviano il loro primo parco eolico offshore di grandi dimensioni. Situato al largo del Massachusetts, lo stato con capitale Boston, Vineyard Wind per ora ha offerto solo 5 megawatt di energia grazie all’unica turbina attivata, ma già nei prossimi mesi si prevede di “accendere” le altre cinque già installate. Più avanti si arriverà alla piena capacità, 62 turbine, per un totale di 800 megawatt in grado di alimentare 400 mila edifici del New England, la regione sulla costa Est degli Usa che comprende anche Maine, New Hampshire, Vermont, Rhode Island e Connecticut.

In nome di Joe Biden. Questo è solo un primo passo nella strategia di Joe Biden per decarbonizzare gli Stati Uniti e renderli meno dipendenti dai combustibili fossili, soprattutto quelli importati. Nonostante siano l’ottavo Paese al mondo per estensione costiera (poco meno di 20 mila chilometri), finora gli Usa sono stati lenti nell’adozione dell’eolico offshore. La Casa Bianca però vuole arrivare a sviluppare 30 gigawatt (30 mila megawatt) da questa fonte entro il 2030 così da poter alimentare dieci milioni di abitazioni. Un obiettivo di lungo corso di cui Vineyard Wind, a 24 km al largo della costa della celebre Martha’s Vineyard, è un importantissimo tassello.

Anche a New York. Queste enormi turbine che svettano a 260 metri sul mare dovrebbero attrarre l’attenzione (e gli investimenti) verso una risorsa pulita che gli Usa hanno scoperto da poco. Un mese fa è stata messa in funzione la prima turbina del South Fork Wind, un parco al largo della costa di New York che dovrebbe essere pronto per il 2024. Le sue dimensioni però non “fanno rumore”: si parla di un totale di 12 turbine, ben poca cosa rispetto a Vineyard Wind, e comunque le buone notizie si fermano qui.

Gli stop. Pochi giorni fa, i colossi dell’energia Equinor e BP hanno messo in stand-by il parco eolico offshore Empire Wind 2 da 1.260 megawatt che avrebbe dovuto alimentare lo stato di New York per problemi legati ai costi. L’anno scorso rsted, la stessa che gestisce il South Fork Wind, ha annullato due grandi progetti nel New Jersey. Biden poi si trova ad affrontare un fuoco incrociato che vede uniti Donald Trump, i pescatori e gli ambientalisti (che si sono fatti sentire anche in Italia), figure spesso in contrasto tra loro che però, per motivi diversi, avversano la nascita dei parchi eolici offshore. Da ultimo ci sono le potenti lobby di petrolio, carbone e gas che temono la concorrenza dell’energia “pulita”.