Bosch Italia – Conti in crescita nonostante la crisi globale: confermato l’impegno per Modugno
Bosch Italia ha chiuso il 2021 con un fatturato di 2,4 miliardi di euro, in aumento di circa il 20% sul 2020 nonostante il difficile contesto globale. La crescita significativa del 2021 di Bosch Italia ci spinge con fiducia e impegno verso le nuove sfide future. Lo conferma l’andamento positivo registrato nel primo trimestre di quest’anno, ha commentato Renato Lastaria, direttore generale della filiale italiana della multinazionale di Gerlingen, nel corso di una conferenza stampa.
Italia centrale. “L’Italia ha aggiunto – rimane strategica all’interno del gruppo Bosch rimanendo nelle prime dieci più importanti organizzazioni regionali. La filiale italiana ha così fornito un contributo elevato a un gruppo che ha chiuso il 2021 con ricavi in territorio positivo (+10,1%) a 78,76 miliardi e un utile operativo salito dai 2 miliardi del 2020 a 3,2 miliardi. In Italia, l’azienda tedesca conta su quattro centri di ricerca e su oltre 5.800 collaboratori in 20 sedi. A proposito della presenza sul territorio italiano, la dirigenza non ha fornito dettagli sul futuro dello stabilimento di Modugno (Bari) a causa delle trattative in corso al Mise, ma ha confermato l’impegno a convertire il sito a nuove produzioni, tra cui le bici elettriche. Del resto, l’impianto è stato fortemente segnato dalla crisi del settore automotive e dalle recenti decisioni della politica in sede europea“, che impongono di accelerare i progetti di riconversione. Bosch ha l’intenzione di intraprendere la necessaria trasformazione e ribadisce l’impegno ad esplorare le soluzioni più’ socialmente sostenibili cercando di tracciare la rotta per il futuro dello stabilimento di Bari, ha proseguito Lastaria.
I settori. Tornando al bilancio annuale, le performance di Bosch Italia sono state trainate dal settore Mobility Solutions, capace di registrare performance superiori a quelle del mercato di riferimento, grazie soprattutto alla fornitura di prodotti e servizi per la mobilità del futuro, in particolare elettrica. La Bosch ha, anche, intensificato il lavoro di supporto a quello che, ovviamente, rimane il suo primo cliente italiano, il gruppo Stellantis. Bene anche tutti gli altri business operativi, tra cui l’Automotive Aftermarket, in grado di recuperare le perdite del 2020, l’Industrial Technology, il Consumer Goods e la divisione Termotecnica.
Previsioni difficili. Per quanto riguarda il 2022, Bosch Italia ritiene difficile fornire delle previsioni a causa dell’elevata incertezza geopolitica e di specifici fattori negativi, quali la scarsa fornitura di materie prime o la volatilità di prezzi e mercati volatili. Certamente ha spiegato Lastaria – dobbiamo considerare i fattori di incertezza che ancora permangono e, allo stesso tempo, continuare a perseguire con responsabilità il nostro obiettivo di offrire prodotti e soluzioni tecnologiche nel rispetto dell’ambiente. La digitalizzazione, l’efficienza energetica e la sostenibilità costituiscono il nostro core business, per questo il Gruppo sta investendo, dalla mobilità al riscaldamento, in tecnologie per la neutralità climatica come l’elettrificazione e l’idrogeno. Su questi ultimi due fronti, la multinazionale tedesca ha in programma di investire 3 miliardi di euro nei prossimi tre anni.
Idrogeno e mobilità verde. Bosch ritiene che l’elettrificazione sia la strada più veloce per la neutralità del clima, a condizione, però, che sia basata sull’elettricità generata dalle fonti rinnovabili. Non solo. La Bosch, che l’anno scorso ha visto gli ordini relativi all’elettromobilità superare per la prima volta i 10 miliardi di euro, punta anche su altre tecnologie: La politica industriale dovrebbe concentrarsi sul rendere tutti i settori dell’economia pronti per l’idrogeno”, ha ammesso di recente l’amministratore delegato Stefan Hartung. In tale quadro rientrano il miliardo di euro stanziato sulle fuel cell fino al 2024 e l’ingresso nel business dei componenti per l’elettrolisi dell’idrogeno, con un investimento di circa 500 milioni di euro fino al 2030.