Rivian – Al via lIpo: valutazione di oltre 60 miliardi di dollari

La Rivian ha ufficialmente avviato la procedura per lo sbarco a Wall Street: agli investitori saranno offerti 135 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 57 e 62 dollari l’una. L’operazione dovrebbe concludersi già tra pochi giorni, con il debutto sul Nasdaq di New York previsto per la prossima settimana.

Le valutazioni. La Rivian punta a raccogliere fino a 8,4 miliardi di dollari e a spuntare una valutazione pre-money (ossia prima dell’avvio delle negoziazioni) di 53 miliardi di dollari, ovvero di oltre 60 miliardi di dollari considerando anche le stock option per i dipendenti e altri strumenti azionari. Si tratta di valori decisamente superiori ai 27,6 miliardi raggiunti a gennaio con una raccolta fondi di 2,65 miliardi e, comunque, inferiori agli 80 miliardi indicati alla fine di agosto da alcune indiscrezioni della stampa americana. Tuttavia, non è escluso che nei prossimi giorni i vertici decidano di rivedere i termini dell’offerta, alla luce della composizione delle richieste di acquisto e del reale interesse del mercato per una delle operazioni di quotazione più attese degli ultimi mesi, e tra le maggiori in assoluto dell’anno. La quotazione della Rivian potrebbe anche diventare la maggior Ipo di sempre per un produttore di veicoli elettrici, superando quella da oltre 16 miliardi di dollari conclusa dalla cinese Xpeng sulla Borsa di Hong Kong. 

Gli investitori. Per raggiungere i propri obiettivi, la startup conta soprattutto di sfruttare il forte interesse degli investitori per tutto ciò che riguarda la mobilità elettrica. Interesse che, per esempio, ha spinto la Tesla, sbarcata a Wall Street nel 2010 raccogliendo appena 260 milioni di dollari, a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 1.200 miliardi di dollari. Inoltre, alcune informazioni inserite nel prospetto informativo spingono già oggi a escludere un eventuale flop della quotazione. Diverse grandi imprese e realtà finanziarie, alcune delle quali da tempo azioniste, si sono impegnate ad acquisire azioni per un massimo di 5 miliardi di dollari. Si tratta, in particolare, di investitori istituzionali del calibro di T. Rowe Price, Franklin Templeton, Third Point Investors, Blackstone e Soros Funds e sopratutto del colosso dell’e-commerce Amazon, già titolare del 20% del capitale. L’offerta, gestita dalle principali banche d’affari di Wall Street, Morgan Stanley, Goldman Sachs e JPMorgan Chase, non diluirà l’influenza del fondatore e amministratore delegato R.J. Scaringe, che manterrà saldamente il controllo grazie a una classe di azioni speciali a lui riservate in grado di garantire 10 diritti di voto per ogni titolo posseduto. Con la quotazione, l’azienda potrà aumentare ulteriormente la provvista di capitali necessari a portare avanti le strategie di espansione della gamma e della rete produttiva: dal 2019 sono stati raccolti oltre 10 miliardi tramite diversi round di finanziamenti, che hanno visto anche la partecipazione della Ford