Stellantis – Nasce il “Freedom of Mobility Forum”. E il gruppo annuncia l’uscita dall’Acea

Con una nota stampa diramata nella serata di lunedì, il gruppo Stellantis ha annunciato la creazione del “Freedom of Mobility Forum”, un appuntamento con cadenza annuale che ha lo scopo di affrontare i numerosi temi sul tavolo della mobilità del futuro, tramite “un processo decisionale basato sui fatti, che individui le soluzioni per portare libertà di mobilità pulita, sicura e conveniente per la società, a fronte delle implicazioni del riscaldamento globale”.

Tavares: “Approccio a 360 gradi”. Questa nuova piattaforma, che si riunirà per la prima volta all’inizio del 2023, punta ad avere caratteristiche di eterogeneità nella sua composizione: “Le sfide ambientali che ci attendono”, secondo quanto affermato dal ceo Carlos Tavares a margine della notizia “insieme a un ambiente economico in rapida evoluzione, richiedono un approccio a 360 gradi efficiente, globale e inclusivo, che coinvolga tutti coloro che desiderano contribuire alla costruzione di una mobilità sostenibile”.

I quattro pilastri del Forum. Un vero e proprio forum pubblico, insomma, aperto a fornitori di mobilità e tecnologia, accademici, politici e scienziati, il cui scopo sarà quello di ragionare attorno a soluzioni riguardo il processo – in pieno divenire – di decarbonizzazione della mobilità. ” in gioco”, conclude Tavares, “l’accesso a una mobilità pulita, sicura e conveniente per i cittadini di tutto il mondo”. Visione globale, decision making basato sui fatti, trasparenza e rispetto tra i partecipanti: questi sono i quattro pilastri su cui l’azione del Forum ideato da Stellantis dovrà basarsi.

L’uscita di Stellantis dall’Acea. Una mission la cui definizione si accompagna a una notizia pubblicata contestualmente e tutt’altro che trascurabile. Anzi, dalla portata che non esitiamo a definire dirompente: l’uscita del gruppo dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori automobilistici, che rappresenta anche il più importante gruppo di pressione del settore sulle politiche di Bruxelles. Si tratta di un vero e proprio fulmine a ciel sereno: il secondo costruttore continentale per vendite e fatturato (dopo la Volkswagen), abbandona la lobby che meglio dovrebbe esprimerne le istanze, peraltro senza apparenti segnali di tensione interna.

“Porteremo avanti la collaborazione con Acea”. Ma perché Stellantis ha preso una decisione del genere? Interpellato al riguardo da Quattroruote, un portavoce del gruppo ha sottolineato l’intenzione del gruppo “di portare avanti la collaborazione e il dialogo con l’Acea”, ma d’altro canto il desiderio “di essere più efficienti, diretti e concreti nell’indirizzare il confronto”. Senza dimenticare la volontà di ampliare la base degli attori coinvolti sul fronte: “Nell’Acea non ci sono governi, associazioni, fornitori né esperti del settore che possano dare un apporto: ci limitiamo a parlare tra costruttori”.

Interpretazioni? Ora sono premature. Elementi che dicono poco sull’insorgenza di eventuali attriti con l’associazione: la tentazione di individuare un collegamento con il recente voto del Parlamento europeo riguardo lo stop alle vendite di auto con motore termico a partire dal 2035 è forte, ma in questo momento si tratterebbe di una speculazione priva di qualunque tipo di riscontro. “Stellantis”, si legge in conclusione della nota, “renderà noti ulteriori dettagli sul Forum in una data successiva”. E solo una volta chiarito meglio lo scopo di questi nuovi incontri sarà possibile fornire una lettura più corretta di questo inaspettato divorzio.