Stellantis – Tavares: “Alfa e Lancia torneranno nel motorsport”

L’Alfa Romeo e la Lancia torneranno nel mondo delle corse. Parola di Carlos Tavares. L’amministratore delegato del gruppo Stellantis, rispondendo a una domanda diretta di Quattroruote, ha confermato durante una tavola rotonda tenutasi a Misano in occasione dell’appuntamento italiano della Formula E che il gruppo sta valutando quale sia il momento adatto per far entrare i due costruttori nel mondo del motorsport. Il “quando” è ancora da decidere, dunque, ma il futuro – sui cordoli o sulle strade dei rally – è già tracciato.

“L’Alfa tornerà”. ” chiaro – afferma il numero uno di Stellantis – che a un certo punto Alfa Romeo tornerà nel motorsport, perché fa parte del DNA del marchio, è parte della sua storia. E sentiamo di avere la responsabilità di mantenere vivo il valore del marchio nelle corse. Discussioni a riguardo sono già in corso tra Jean-Marc Finot e il  Jean-Philippe Imparato. Ma la decisione, molto probabilmente, non verrà presa prima della fine dell’anno. E quindi non posso ancora rispondere alla tua domanda su quale tipo di partecipazione avremo, perché non è ancora deciso”. Bisognerà dunque attendere ancora diversi mesi prima di capire in quale campionato vedremo tornare il Biscione: le opzioni sul tavolo sono molteplici, dalla Formuale E al Wec o, perché no, un ritorno in grande stile in Formula 1 o nei campionati a ruote coperte. Quello che è certo, però, è che Stellantis dovrà trovare il momento giusto per riportare un’Alfa tra i cordoli: “Ma ci sono molte cose – prosegue Tavares – che posso condividere con te. Una è il fatto che in tutte le discipline del motorsport il ciclo è sempre lo stesso. Inizia in modo, cresce, scoppia e poi scende. Ancora e ancora. Il momento in cui si entra in questo ciclo, ovviamente, è strategicamente importante per quello che facciamo. Ci sono momenti in cui non vogliamo entrare. Come quando un campionato è vicino a calare d’interesse, perché ci ritroveremo soli senza concorrenti. L’ideale è entrare quando i costi sono ragionevoli e poi crescere insieme alla disciplina, diventando più competitivi. Dobbiamo trovare il momento giusto per noi, in cui il ritorno sull’investimento dal punto di vista del marketing sia accettabile. Ed è quello che stiamo cercando di fare. Quindi è molto strategico, molto delicato definire o decidere il momento in cui si entra in questa ciclicità e volatilità che tutti conosciamo. Quindi sì, l’Alfa tornerà. Ma non so ancora dove e quando”.

Lancia: passione e volontà. Il manager portoghese ha poi proseguito nel suo discorso parlando anche del marchio Lancia, la cui rinascita è appena iniziata con la nuova Ypsilon e che ha davanti a sé almeno altri due modelli, l’ammiraglia Gamma e la segmento C Delta, entrambe destinate ad avere una declinazione sportiva HF Integrale. “Anche la Lancia – afferma Tavares, riprendendo le dichiarazioni di Luca Napolitano – merita di tornare nel motorsport, rally o non rally. Vedremo. Ma una delle cose che dobbiamo capire è che gli sport motoristici esistono solo come strumento di marketing del settore automobilistico, come ovviamente tutti sappiamo. Quindi dobbiamo fare le cose nella giusta sequenza. Ora stiamo rivitalizzando, rinnovando il marchio. Questo è il punto focale. Perché se non riusciamo a trarre profitti, ovviamente non ci saranno soldi per pagare il motorsport. Ma se il business cresce, se abbiamo successo, se alla gente piace la nuova Ypsilon, se alla gente piacciono le auto che verranno dopo, il business crescerà e, naturalmente, sarà nel nostro interesse sostenere il valore del marchio e farlo crescere. Lancia è un marchio fantastico”. Tavares è poi tornato sull’Alfa Romeo, prendendola come esempio per il futuro nelle competizioni della Lancia: “Ora il marchio è redditizio, stiamo facendo le cose giuste nel modo giusto, la qualità sta migliorando da morire. E ci aspettiamo di fare la stessa cosa con la Lancia. E se ciò accade, allora sarà nel nostro migliore interesse, non solo come appassionati di motorsport, ma anche come uomini d’affari, rafforzare ancora di più il valore del marchio. Quindi la risposta è sì, c’è spazio per questo. E c’è passione e volontà di farlo, a patto che ci sia un’azienda dietro a sostenerlo”.