Attacco al Motor Show milanese – Gli ambientalisti denunciano il Milano Monza Motor show

Persino il MiMo, il Milano Monza Motor Show, avrebbe arrecato un danno alla collettività, nello specifico alle casse del Comune di Milano. La furia anti-auto di un gruppo di associazioni ambientaliste le ha indotte a presentare un esposto nientemeno che alla Corte dei conti, sostenendo che lo sconto dell’80% sulla tassa di occupazione del suolo pubblico concesso agli organizzatori delle edizioni 2021 e 2022 della manifestazione fosse eccessivo, nonostante i soli 101 mila euro di canone versato. Del resto, sostengono che se tali organizzatori hanno verosimilmente guadagnato da uno a tre milioni euro dalle case automobilistiche, è giusto che siano puniti per aver osato intrattenere i milanesi per qualche giorno con i loro spregevoli prodotti. Ci sarebbe da sorridere davanti a tanto ridicolo zelo, se non fosse che la giunta milanese del sindaco Giuseppe Sala spesso si è rivelata tutt’altro che sorda rispetto a tanto furore, al punto da rendere la vita in città a chi usa l’auto, spesso per necessità e non per diletto, quasi impossibile. E i piani che ingombrano le scrivanie dei suoi assessori, come l’ipotesi di totale pedonalizzazione dell’asse tra il Castello Sforzesco e piazzale Loreto, fanno immaginare un futuro sempre meno inclusivo, per chi non può permettersi i costi stratosferici della vita nel cuore della città. A chi vive ai suoi margini, gli ultrà dell’ambientalismo non vogliono neppure più lasciare le brioche di una innocua manifestazione motoristica, per altro prevalentemente statica. Del resto, sono gli stessi integralisti che, di recente, hanno presentato ricorso al Tar contro gli ecoincentivi sulle auto, colpevolmente estesi anche a quelle con motori a combustione a basse emissioni: i paladini del Medio Evo prossimo venturo.