Lotus Eletre – Ecco com’è vista da vicino
Il futuro della Lotus sbarca a Milano e ha tre nomi, che, come da tradizione, iniziano tutti con la lettera E: Emira, Evija, Eletre. La prima abbiamo già imparato a conoscerla, è la nuova sportscar del brand e, secondo quanto dichiarato fino a questo momento dalla Casa, sarà pure l’ultima sua vettura a motore termico, con il 3.5 V6 o il 2.0 turbo a quattro cilindri di origine AMG. La seconda, la Evija, è il manifesto della strada intrapresa dalla Lotus: una hypercar al 100% elettrica con numeri da capogiro – quattro motori elettrici per 2.000 CV di potenza combinata – e un nuovo linguaggio stilistico che influenzerà il resto della gamma. La terza e ultima novità è la Lotus Eletre, la Suv chiamata ad aprire alla Lotus nuovi mercati e nuove fasce di clientela per accrescere la sua redditività e permettere di raggiungere l’ambizioso obiettivo di 100.000 vetture all’anno entro il 2028.
Potenza e aerodinamica. Per sfidare Suv del calibro della Porsche Cayenne, Lamborghini Urus e la futura ibrida plug-in BMW XM, la Lotus ha scelto per la Eletre la via della totale elettrificazione, supportata da tanta tecnologia e da soluzioni stilistiche volte all’efficienza aerodinamica. I numeri definitivi della sua propulsione a elettroni ancora non sono noti, ma gli ingegneri della Lotus parlano di una potenza combinata compresa tra i 600 e i 900 CV, con un coppia massima vicina ai 1.000 Nm; numeri sufficienti a far scattare la Eletre da 0 a 100 all’ora in meno di 3 secondi, con una velocità massima di 265 km/h. Ad alimentare le unità elettriche anteriori e posteriori c’è un grande pacco batteria da 100 kWh che si potrà ricaricare in corrente continua fino a 350 kW o a 22 kW in corrente alternata. Nonostante le dimensioni imponenti – la Eletre è lunga 5,10 metri, larga 2,13 e alta 1,63 – e un peso, anch’esso non ancora ufficializzato, di circa due tonnellate, la Suv inglese promette una grande efficienza, misurata nell’ordine dei 600 km di autonomia. Per raggiungere questo valore, gli ingegneri hanno lavorato sulle forme della carrozzeria che integrano diversi canali per controllare i flussi aerodinamici e ridurre la resistenza aerodinamica. Un esempio sono le grandi aperture disposte dietro le ruote posteriori, soluzione fino a questo momento mai vista su una Suv. Anche la forma del tetto, del lunotto e del portellone a coda tronca contribuiscono a migliore la gestione dell’aria, donando pure alla vettura un aspetto più sportivo.
Come è fatta. Vista dal vivo, la Eletre non cerca di nascondere le sue dimensioni imponenti, ma le soluzioni aerodinamiche e stilistiche accennate le donano una certa sinuosità e modernità. Minimalisti nel design, ma d’effetto, gli interni, con un grande schermo centrale che integra la maggior parte delle funzioni. Dietro al volante il cruscotto, molto sottile, mostra soltanto le informazioni più importanti come velocità e autonomia, mentre l’head-up display configurabile si occupa, tra l’altro, di riportare le indicazioni del navigatore. Sulla console centrale fluttuante troviamo la piastra per la ricarica wireless dello smartphone, i comandi per la selezione della marcia avanti e indietro, due scenografici portabicchieri e un vano portaoggetti. Originale il disegno dei pannelli delle portiere, dove sono integrati le casse dell’impianto audio e lo schermo per gli specchietti retrovisori digitali (optional).
Quanto costerà? Una grande attenzione alla tecnologia, dunque, mai vista prima su una Lotus, che si ripercuote anche su tutti gli aiuti alla guida, aggiornabili da remoto e basati sulla sensoristica lidar che si andrà ad aggiungere ai più comuni radar e telecamere. Sebbene non sia ancora stata confermata la data per il suo arrivo sul mercato, la Lotus Eletre è già prenotabile online attraverso la pagina dedicata del sito Lotus (lotuscars.com/it-IT/eletre/reserve) con un anticipo di 2.500 euro. Il prezzo finale verrà annunciato alla fine di ottobre.