Auto elettriche – Incentivi riservati al “made in Usa”, spiragli d’intesa tra Bruxelles e Washington

Bruxelles e Washington stanno lavorando a un accordo che consenta alle auto elettriche europee di evitare le imposizioni fiscali statunitensi sui veicoli prodotti fuori dagli Stati Uniti. Il confronto tra le due sponde dell’Oceano Atlantico riguarda una delle disposizioni dell’Inflation Reduction Act, volta a promuovere gli investimenti nella costruzione di auto a batteria e nell’estrazione delle necessarie materie prime. In particolare, la norma rinnova gli attuali crediti di imposta di 7.500 dollari, ma lega la loro erogazione all’obbligo di assemblaggio in Nord America e all’origine dei minerali critici negli Stati Uniti o in un Paese con un accordo di libero scambio con Washington. Il provvedimento è stato accolto a Bruxelles con profonda preoccupazione ed è stato bollato come discriminatorio per i costruttori esteri e incompatibile con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Tuttavia, le parti sembrano a un passo dal raggiungere un compromesso che garantisca alle elettriche europee un trattamento paritario.  

Accordo a dicembre? Dunque, alle auto alla spina prodotte nel Vecchio continente sarebbe concesso di evitare i requisiti stabiliti dall’Inflation Reduction Act. Requisiti che, tra l’altro, non sono stati ancora definiti in dettaglio: a Washington stanno ancora lavorando per redigere i vari regolamenti di una legislazione approvata dal Congresso a inizio agosto. La questione è sul tavolo dei massimi rappresentanti istituzionali della Ue e dell’Amministrazione Biden: il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ne ha parlato, nelle ultime ore, con la rappresentante statunitense per il commercio Katherine Tai, la segretaria al Commercio Gina Raimondo e la segretaria al Tesoro Janet Yellen. “Il mese scorso la Tesla Model Y è stata l’auto più venduta in Germania. Ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto non discriminatorio dell’Ue, mentre le auto elettriche dell’Unione non ottengono un sussidio simile negli Stati Uniti: è questa la discriminazione che vogliamo affrontare, ha affermato Dombrovskis nel corso una conferenza stampa precedente l’incontro con le controparti statunitensi, sottolineando come la nuova legislazione di Washington copra anche un’ampia gamma di beni della cosiddetta “economia verde”, tra cui batterie, idrogeno o macchinari per l’energia rinnovabile. “C’è l’impegno degli Stati Uniti ad affrontare la questione. Speriamo di poter risolvere questi problemi prima che diventino controversie”, ha proseguito il commissario, mentre Tai è stata ancor più chiara, esprimendo piena fiducia su una conclusione delle trattative con un accordo tra Ue e Stati Uniti. Probabile che la quadra venga raggiunta a dicembre, in occasione del Consiglio transatlantico per il commercio e la tecnologia (TTC), un organo creato appositamente per risolvere controversie commerciali tra le due sponde dell’Atlantico senza passare, se non in casi estremi, dall’arbitrato del Wto.