Caro carburanti – I benzinai non revocano lo sciopero

Le associazioni di rappresentanza dei gestori degli impianti di carburante si sono confrontate di nuovo con il governo, ma l’incontro di oggi pomeriggio si è rivelato interlocutorio e lo sciopero proclamato negli scorsi giorni per la fine di gennaio rimane confermato, in attesa dell’esito di un’altra riunione prevista per giovedì 19. “Durante l’incontro non c’è stato nessun impegno concreto, i verbi continuano a essere coniugati al futuro e al condizionale. Per il momento non c’è niente che ci possa far dire che lo sciopero è revocato”, ha affermato il presidente di Fegica, Roberto De Vincenzo, al termine del tavolo tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la presenza del ministro Adolfo Urso, del capo di Gabinetto dello stesso dicastero, Federico Eichberg, e del Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.

Il nuovo incontro. “In attesa delle valutazioni del governo lo sciopero previsto per i giorni 25 e 26 gennaio è confermato. Per fare emergere serietà e competenza richiesta c’è tempo fino a un minuto prima della chiusura degli impianti”, hanno aggiunto in una nota congiunta la Fegica e la Figisc. Dunque, la vertenza è confermata anche se Giuseppe Sperduto della Faib Confesercenti ha parlato di un’iniziativa “congelata”. A suo avviso, infatti, “l’incontro è stato sufficientemente esaustivo rispetto alle richieste. L’impegno da parte del governo e della politica sono fondamentali e importanti. Ci ritroveremo a breve. La mobilitazione rimane in atto. Rimarrà lo sciopero congelato perché andremo a una conferenza stampa di giovedì prossimo e precedentemente avremo documentazione da parte del Governo rispetto alle richieste avanzate sia sul decreto che sul futuro del settore”. Il nuovo appuntamento, negli auspici delle associazioni, dovrebbe far emergere qualche passo in avanti. “Ho visto aspetti positivi e negativi. Chiaramente ci aspettiamo che nell’incontro di giovedì il governo riesca ad avere un atteggiamento più concreto”, ha sottolineato Bruno Bearzi della Figisc.

Le parole di Urso. L’incontro odierno non ha, dunque, risolto le frizioni degli ultimi giorni. Il primo faccia faccia è avvenuto venerdì 13 gennaio, ma da allora il clima è andato peggiorando a causa della pubblicazione del decreto trasparenza prima e dell’istruttoria avviata dall’Autorità Antitrust dopo. “Ancora oggi – affermano Fegica e Figisc – il governo non ha saputo o voluto assumere la responsabilità di prendere impegni concreti sulle questioni che direttamente possono incidere anche sui prezzi dei carburanti. Immaginando evidentemente di poter continuare ad ingannare gli automobilisti gettando la croce addosso ai benzinai. Confermato il pessimo giudizio sul decreto, pasticciato ed inefficace, a cui sarà necessario mettere mano pesantemente in sede di conversione”. A tal proposito, Urso ha manifestato la disponibilità ad apportare delle modifiche al decreto, ma a precise condizioni: “Ovviamente c’è un percorso parlamentare. Le modifiche possono arrivare dal Parlamento o su iniziativa del Governo. Il mio auspicio è che ci sia un confronto sereno e costruttivo per migliorare il provvedimento”. E il confronto dovrà avvenire proprio al tavolo della vertenza, dove il governo, ritenendo il settore “strategico”, ha “manifestato l’intenzione a migliorare ed accogliere le richieste se in sintonia rispetto alla necessità di dare miglior trasparenza sulla dinamica dei prezzi e contenere effettivamente ogni tentativo speculativo”.