Ferrari Purosangue – A qualcuno piace alta – VIDEO

Sarà esclusivissima. Non ne costruiranno più del 20% del totale della produzione Ferrari: averla sarà per pochi sfrontatissimi appassionati. Gente che dopo averla provata non potrà più volere altro che qualcosa del genere: un’auto poderosa, pratica, velocissima e illuminante. La Purosangue non gioca altre carte se non quella di essere una Ferrari, quindi un’auto che al netto di questo suo essere usabile tutti i giorni fodera di grazia (design) e competenza (telaio) l’ambizione di voler essere prima di tutto una supercar, nella fattispecie la prima rialzata della storia. Mentre alla concorrenza non resta che prendere appunti. Niente sconti sulla tecnica, quindi, che qui è al top: V12, trazione integrale con retrotreno transaxle, ruote posteriori sterzanti, elettronica da Rossa e un segreto meraviglioso nelle sospensioni attive Tasv, a 48 volt, il vero asso nella manica di questa supercar.

Lascia senza parole. Con la Purosangue, Maranello maneggia con tale disinvoltura il pathos delle quattro ruote da scendere a patti con la fisica. 2.033 kg (a secco) spalmati su quasi cinque metri di lunghezza per 159 cm di altezza non dovrebbero avere nessun diritto di danzare tra le curve nel modo che gli ho visto fare. E per entrare nel merito di tutto questo vi invito a guardare il video che abbiamo realizzato per documentare la straordinaria bontà di questo progetto.

Velocissima e pratica. Oltre alla descrizione dell’auto, troverete tre interventi di chi ci ha lavorato tanto sulla Purosangue: Flavio Novarina (BIW development manager), responsabile della pelle di alluminio di questa Ferrari Purosangue disegnata dallo staff di Flavio Manzoni; Stefano Varisco (Manager Vehicle Dynamics and Energetics) a capo della cosiddetta Dinamica veicolo e Raffaele De Simone (Development test Driver and Engineer) che, in ultima analisi, riesce a trovare sempre i giusti ingredienti di cui disseminare le sopraffine messe a punto delle Ferrari. Dalle loro parole, tutta la straordinaria complessità di un progetto che, nella sua interezza, racconta di un’Italia dei motori capace di reinventare la ruota quando c’è la possibilità di dire qualcosa di nuovo. Come nel caso del sistema di sospensione Tasv (True Active Spool Valve) sviluppato in collaborazione con la Multimatic: quattro ammortizzatori gestiscono rollio, beccheggio, smorzamento e altezza da terra in tempo reale garantendo tutto il confort di cui la Purosangue è capace (leggi l’approfondimento); il test drive si è poi spostato sulle strade della Trento-Bondone e l’esperienza a quel punto si è fatta assoluta. Asfalto gelido e viscido, l’inferno in terra per oltre 700 CV da trovare in alto (dopo i 7.700 giri, anche se il limitatore interviene 500 giri dopo) in lotta perenne con masse importanti. Eppure la sofisticata messa a punto e l’esclusività del layout di base mi ha permesso di toccare con mano il fatto che la Purosangue sia prima di tutto eccezionalmente divertente. E poi – fatalmente – un’auto a tutto tondo, perfetta per gli spostamenti quotidiani grazie al bagagliaio piuttosto grande (473 litri), alla seduta di guida dominante (ideale per tenere sotto controllo il traffico) e alle due poltrone posteriori davvero regali, alle quali si accede aprendo le portiere ad azionamento elettrico.

Sempre di più. Sotto il cofano c’è un 6.496 cm3 da 725 CV di derivazione GTC4 Lusso rivisto e corretto: le teste dei cilindri derivano da quelle della 812 Competizione e linee di scarico, lubrificazione, pompe di acqua e olio sono state ridisegnate, così come i polmoni d’aspirazione, per la gloria del sound e l’abbattimento delle emissioni. Il sistema di trazione integrale ingegnoso già sperimentato su FF e GTC4 Lusso consente di generare il torque vectoring utile a rendere deliziosa ogni curva. Tutto, insomma, concorre all’ottimale distribuzione dei pesi (49% davanti, 51 dietro). Sicuramente, tutti i costruttori che vorranno provare a cimentarsi in questa nuova specialità, la supercar rialzata, avranno di che scervellarsi. In fondo, la Purosangue resterà nella storia per aver ridisegnato il perimetro d’uso delle stesse Ferrari. Mica poco. Buona visione.