Mercato italiano – Immatricolazioni ancora in crescita: +23,1% a maggio

Il mercato italiano dell’auto continua a mostrare tassi di crescita a doppia cifra, anche se in rallentamento rispetto al +40% di marzo o al +29,2% di aprile. A maggio, secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state 149.411 le vetture immatricolate, il 23,1% in più rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso. Il miglioramento è sempre legato a due fattori: da una parte, la maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita e la contestuale corsa dei costruttori a smaltire l’enorme stock di ordini arretrati; dall’altra, l’effetto statistico della bassa base di confronto con il 2022. In realtà, il reale termometro del mercato emerge dal raffronto con i dati del 2019 fornito dall’Unrae: aprile risulta in calo del 24% circa, mentre il cumulato annuo, per quanto in crescita anno su anno del 26,1% a 702.339, mostra una perdita di oltre il 22%. Dunque, manca ancora all’appello circa un quarto dei volumi.

Stellantis. A maggio, il gruppo guidato a Carlos Tavares conta 49.493 immatricolazioni, il 3,99% in più rispetto a un anno fa grazie al contributo di quasi tutti i marchi: +130,97% per Alfa Romeo (2.677 targhe), +95,64% per DS (1.031), +21,27% per Jeep (6.898), +10,4% per Lancia (4.701), +176,3% per Maserati (373) e +66,58% per Peugeot (10.678). In calo Citroën con un -23,06% (3.994), Fiat con un -24,82% (14.691 e Opel con un -5,04% (4.450).

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 23.436, per un incremento del 9,86%. L’Audi cresce del 43,64% (6.428 registrazioni) e la Skoda del 28,98% (3.013), mentre tutte le altre sono in territorio negativo: -0,19% per Cupra (1.548), -20,97% per Lamborghini (49), -26,23% per Seat (1.308) e -0,4% per Volkswagen (11.090).

Renault e Ford. Il gruppo transalpino guidato da Luca de Meo registra una crescita del 67,27% grazie a 14.703 immatricolazioni. Di queste, 6.825 sono del marchio della Losanga (+62,19%) e 7.878 della Dacia (+71,93%). Performance positive anche per la Ford: le 8.399 targhe implicano un incremento del 38,96%.

BMW e Daimler. Le registrazioni del gruppo bavarese sono 7.302, il 37,54% in più rispetto a un anno fa grazie a una crescita del 28,1% per il marchio BMW (5.306 vetture immatricolate) e del 71,04% per la Mini (1.996). Bene anche la Mercedes-Benz, con un +11,97% e 4.638 vetture registrate. Il brand della Stella a tre punte sale del 15,47% (4.233 immatricolazioni) e compensa così l’ennesimo calo della Smart: -14,92% e 405 targhe.

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 11.283 veicoli e guadagna il 27,75%, con il marchio delle Tre ellissi in salita del 25,67% (10.713 immatricolazioni) e la Lexus in miglioramento dell’85,67% (570). Andamento positivo per la Suzuki (+212,2%, 3.915 unità registrate), la Mazda (+67,6%, 1.138) e la Subaru (+104,95%, 207), negativo per la Nissan (-17,32%, 2.253), la Honda (-42,81%, 473) e la Mitsubishi (-73,83%, 84). Ancora in spolvero le Case coreane: con 4.353 immatricolazioni, la Hyundai guadagna il 10,85%, mentre la consociata Kia cresce del 29,1% (4.783 vetture).

Premium e sportive. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo piazza 2.093 vetture, il 35,29% in più rispetto a un anno fa. Il gruppo Jaguar Land Rover ne registra 1.087 (+9,8%), di cui 228 per il marchio del Giaguaro (-10,24%) e 859 per il brand delle fuoristrada (+16,71%). In fortissima crescita la Tesla, che passa in un anno da 14 a 1.477 immatricolazioni (+10.450%). Nel segmento delle sportive di lusso la Porsche mette a segno un +30,92%, grazie a 686 targhe, e la Ferrari sale del 10,53% (63). Infine, per la Polestar sono 91 le immatricolazioni, contro le zero di un anno fa.

Gli altri brand. Tra i costruttori ormai su un costante percorso di crescita, spiccano ancora il gruppo DR (+99,24%, 3.670 vetture), la Lynk & Co (+5,46%, 425) e la MG, passata da 273 a 3.027 immatricolazioni. 

La top 10 delle auto più gettonate. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda con 7.842 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (5.287) e la terza dalla Lancia Ypsilon (4.701). Seguono, nell’ordine, la Peugeot 3008 (3.591), la Toyota Yaris Cross (3.464), la Ford Puma (3.402), la Toyota Yaris (3.264), la Fiat 500X (3.052), la Volkswagen T-Roc (3.021) e la Peugeot 2008 (2.994).

L’andamento dei canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita sono sempre le aziende a sostenere la domanda. I privati, infatti, crescono sì dell’11,5%, ma il noleggio continua a volare con il lungo termine in miglioramento del 33,8% e il breve in salita del 47,3%. Ancora meglio fanno gli altri due canali: le società, finora in crescita con tassi a una cifra, rimbalzano del 28,3%, mentre le autoimmatricolazioni salgono del 71,4%, con la componente a uso privato in rialzo del 70,3% e quella a uso noleggio del 90,5%.

In spolvero elettriche e ibride. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione mostra un continuo andamento positivo per le elettriche, con una crescita delle immatricolazioni del 38,8%, in accelerazione rispetto al +29,2% di aprile (ma in rallentamento rispetto al +81,5% di marzo) e una quota in salita dal 3,6% al 4,1%. Male, invece, le ibride plug-in, risultate in calo del 5,7% e con una penetrazione in contrazione dal 6,1% al 4,7%. Prosegue il trend positivo per le ibride non ricaricabili: le immatricolazioni, dopo il +28% di aprile, salgono del 27,7% (+18,2% per le “mild”, +57,7% per le “full”), e portano la quota a salire dal 33,5% al 34,7%. Quanto alle alimentazioni tradizionali, continua il boom del Gpl, con un +32,8% e un peso passato dal 7,8% all’8,4%, mentre è ormai crisi nera per il metano: appena 100 immatricolazioni e un -92,1%. Bene anche le auto a benzina, in aumento del 24% (per una quota in miglioramento dal 28,4% al 28,6%) e le diesel: crescono del 23,7% e salgono dal 19,4% al 19,5% del mercato.

La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, il primo posto è occupato dalla Tesla Model Y con 727 immatricolazioni, mentre il secondo è appannaggio della Tesla Model 3 con 661. Al terzo posto troviamo la Fiat Nuova 500, con 516 targhe; seguono la Smart fortwo (390), la Opel Corsa (366), la MG4 (347), la Peugeot 2008 (233), la Peugeot 208 (180), la Volkswagen ID.4 (173) e la Volkswagen ID.5 (171).

Emissioni. L’andamento delle varie alimentazioni influisce ancora sulle emissioni: la CO2 media è pari a 120,1 g/km, in aumento del 2,2% rispetto ai 117,5 dello stesso mese dell’anno scorso (il dato dei primi 5 mesi dell’anno è pari a 120,3, l’1,5% in più).  A maggio sono state immatricolate 6.753 auto (4,5% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 6.272 vetture (4,1% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 95.207 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 62,9% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 37.478 auto (24,7% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 3.040 (2%).

Il commento dell’Unrae. Nella sua consueta analisi dei dati, l’associazione dei costruttori esteri che operano in Italia pone l’accento su due aspetti: la fiscalità e la mobilità elettrica. Infatti, il presidente Michele Crisci auspica “una rapida e integrale approvazione” degli emendamenti alla legge delega per la riforma fiscale proposti anche con il sostegno di diversi deputati. Inoltre, Crisci torna a sottolineare la necessità di recuperare i ritardi accumulati nelle infrastrutture di ricarica e si augura che “i soggetti coinvolti, pubblici e privati, facciano tutto il necessario per rendere operativo” il provvedimento legato al Pnrr sulle colonnine di ricarica, anche perché il 9 giugno scadono i termini per la presentazione dei relativi progetti: “Il percorso verso l’obiettivo delle zero emissioni”, prosegue Crisci, “si può accelerare riformulando gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i tetti di prezzo e includendo tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Su questi temi siamo ancora in attesa che il governo ci faccia conoscere la destinazione dei 272 milioni avanzati dagli incentivi 2022 e ci indichi una data per la convocazione del Tavolo Automotive.