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Skoda – Elroq, Small, Combi, Space e le Enyaq restyling: sei nuove elettriche entro il 2026 – VIDEO

Sei novità nel giro di tre anni, di cui quattro sono modelli inediti: il futuro elettrico della Skoda prende forma e noi ne abbiamo avuto un primo assaggio da vicino. La materia, per il momento, è l’argilla delle maquette e non i lamierati delle vetture vere e proprie, che inizieranno a manifestarsi a partire dal 2024. Nell’ordine, abbiamo una Suv media, chiamata Elroq, erede della Karoq nell’era a batteria; una sport utility urbana, di dimensioni compatte e prezzo sotto i 25 mila euro; i restyling di Enyaq ed Enyaq Coupé, il cui frontale si allineerà al nuovo corso stilistico della Casa; una grande Suv a sette posti, destinata prima ad affiancare e poi a sostituire la Kodiaq endotermica, che quest’anno avrà una seconda generazione; infine, una wagon elettrica per prolungare la lunga e fortunata tradizione della best seller Octavia.

Modern solid. Il comune denominatore per tutte è un nuovo design, che la Casa ha già mostrato al pubblico attraverso la concept Vision 7S e definisce “modern solid”. Cosa vuol dire? Volendo semplificare, che le pieghe le sfaccettature presenti sui lamierati dei modelli odierni lasceranno spazio a superfici levigate e continue: le nuove Skoda, dunque, appariranno solide, come sempre, ma più sofisticate. Una svolta stilistica che abbiamo già approfondito, talmente marcata da far apparire queste sculture quasi intercambiabili, se si ignorano i tratti che ne definiscono la tipologia di carrozzeria. Altra costante delle prossime vetture native a batteria sarà poi un muso più piatto e largo, caratterizzato da una firma luminosa estesa e dal lettering Skoda, al posto del logo, in punta di naso. Anche l’assetto un po’ rialzato, a prescindere dalla tipologia di carrozzeria, verrà puntualmente riproposto, per una maggiore vocazione outdoor.

Se la Karoq diventa un’elettrica… Delle quattro novità assolute, la Elroq non è soltanto la capofila: è anche l’unica con un nome già definitivo, che nasce dalla crasi di Electric e Karoq, mentre gli altri (Small, per la compatta, Space, per la sette posti e Combi per la station) sono appellativi provvisori. Il messaggio sottinteso alla scelta della denominazione Elroq è chiaro: la Karoq, arrivata nel 2017 per sostituire la Yeti, terminerà il suo ciclo di vita l’anno prossimo e l’elettrica che ne prenderà il posto non solo andrà a occupare uno spazio simile in termini di taglia, ma ne riprenderà alcune caratteristiche. Dal punto di vista del design, le line del posteriore richiamano un po’ quelle della attuale Suv media, soprattutto nel taglio del terzo montante e, in generale, nel trattamento della parte posteriore. Ma il punto fondamentale è che, esattamente come la Karoq oggi, Elroq punterà sulla praticità degli interni così come su un rapporto particolarmente favorevole tra abitabilità e ingombri esterni. Come dimensioni, tra l’altro, dovrebbe gravitare intorno ai 4 metri e mezzo, risultando così un po’ più lunga dell’attuale Suv media della Casa (4 metri e 38 centimetri).

Small, invece, è la scultura della futura compatta elettrica di Skoda dal prezzo inferiore a 25 mila euro. Che, per capirci, prefigura la terza cugina del trio di elettriche prodotte in Spagna dal gruppo Volkswagen, di cui fanno parte anche la ID.2 e la Cupra Urbanrebel. Della compatta ceca attesa al pari delle altre a metà del decennio in corso, con reveal nel 2025 – sappiamo già che sarà una B-Suv di circa 4,1 metri di lunghezza, concepita però sfruttando al massimo le libertà che la base tecnica propone (ne parleremo dopo). In sostanza, pur essendo piccola, come da nome, la futura city Suv elettrica della Skoda riserverà una discreta quantità di spazio per i passeggeri e, soprattutto, per i bagagli: un vano fino a 460 litri dichiarati, paragonabile, cioè, a quello di una Skoda Scala, che è una vettura di segmento C.

Un pianale che fa risparmiare. Come accennato prima, alla base di un simile risultato c’è un presupposto tecnico. L’auto che prenderà vita da Small, così come le altre future segmento B del gruppo Volkswagen, nasceranno su una variante specifica della piattaforma Meb detta Meb Entry tagliata proprio sui modelli più compatti ed economici. Sarà anzitutto una versione più corta del pianale a skateboard del tedesco, poiché non prevede la possibile presenza (come invece fa la Meb) di un motore posteriore: l’unità elettrica, infatti, è montata nella parte anteriore, insieme con l’elettronica di controllo e di potenza, e la trazione sarà solo sulle ruote davanti. Pensandoci bene, la trovata di accorciare e semplificare la base tecnica non è nuova nel gruppo Volkswagen: sembra, di fatto, lo stesso schema applicato anni fa alla Mqb per generare la più risparmiosa variante A0, destinata a modelli come la Polo, la Seat Ibiza, la Skoda Fabia, a crossoverine come la Volkswagen Taigo e la Skoda Kamiq o addirittura a modelli di taglia superiore, vedi la Scala. La Meb Entry comporterà poi l’adozione di soluzioni tecniche meno raffinate per quanto riguarda le sospensioni, che dovrebbero essere di tipo MacPherson all’anteriore e a ruote interconnesse al posteriore. Tra i due assali, posizionate sotto l’abitacolo, troveranno spazio batterie presumibilmente di taglio inferiore a quelli proposti fino a oggi dal gruppo Volkswagen sui modelli nativi elettrici (58 kWh), che quasi certamente saranno già del tipo a celle unificate: degli accumulatori, cioè, dalla forma standard (prismatica) indipendentemente dalla composizione chimica interna. Una caratteristica che renderà più facile ed economica la loro produzione su larga scala, garantendo al contempo un’autonomia intorno ai 450 km, come anticipato dalla concept ID.2all.

Space: così sarà la Kodiaq (elettrica) del futuro. Il portfolio delle elettriche Skoda si amplierà poi ulteriormente nel 2026, con due anteprime assolute. Seguendo il calendario del piano industriale, la prima a mostrarsi dovrebbe essere la Suv a sette posti, già anticipata dalla Vision 7S e qui stilizzata dalla maquette Space. Parliamo di una vettura di grandi dimensioni, grossomodo sui 4 metri e 90 di lunghezza che, dopo un periodo di convivenza con la Kodiaq, una volta calato il sipario sulla produzione endotermica resterà la sola ammiraglia a ruote alte della Freccia Alata. Un’auto, quindi, un po’ più corta rispetto alla concept Vision 7S (5,01 metri per 3,07 di passo), ma che dal prototipo potrebbe riprendere alcune idee: magari quel curioso abitacolo a sette sedute in cui i posti sono configurati in realtà sullo schema “6+1”, con sei adulti e l’ovetto per bambini posizionato al centro della seconda fila di sedili.

Combi: una wagon elettrica in scia alla Octavia. Alle famiglie guarderà anche Combi, che delle nuove elettriche di Skoda sarà l’ultima ad essere svelata. Si tratterà di un modello molto importante, anzitutto perché rappresenta la prima station wagon a batteria della Casa: una vettura che, vista l’inesorabile avanzata delle Suv, ha il sapore della scommessa e trae fiducia dal successo sin qui ottenuto dalla variante giardinetta dell’Octavia. Guardando la scultura, però, c’è da dire che il concetto di station wagon appare qui ampiamente rivisto e rielaborato: la Combi mostra infatti un’altezza da terra, dei passaruota, delle spalle e un padiglione più da crossover che non da classica famigliare. Vedremo che cosa ne uscirà fuori più avanti.

Cilindri e pistoni non vanno in soffitta. L’ampliamento della gamma Bev sarà sostenuto dalla Skoda con importanti investimenti: circa 5,6 miliardi di euro entro il 2027. Tuttavia, l’universo endotermico non sarà trascurato. Intanto, perché il marchio ceco ha ricevuto da Wolfsburg il mandato di sviluppare, per i prossimi anni, l’intera gamma di motori a combustione, a tre e a quattro cilindri, della famiglia EA211: tra questi c’è anche il “cuore” della nuova Volkswagen Passat station wagon, che sarà costruita a Bratislava sulle linee della Superb. La quale, come sappiamo, verrà rinnovata nel corso di quest’anno insieme alla Kodiaq, che nella sua seconda serie sarà proposta anche nella variante ibrida plug-in, oltre che con propulsori a benzina e a gasolio aggiornati. In rampa di lancio ci sono poi i restyling dei modelli endotermici di più recente introduzione: la Kamiq (2018), la quarta generazione dell’Octavia e la Scala, entrambe risalenti al 2019.