Vision 7S – Il nuovo volto della Skoda
Ogni briefing di car design spesso parte da una condizione: si può toccare tutto, tranne il logo. Ebbene, noi abbiamo cambiato persino quello. Così, Klaus Zellmer, ceo della Skoda, nuovo pure lui (sostituisce Thomas Schaefer dal 1 luglio), si è rivolto alla platea dei giornalisti convenuti a Praga alla presentazione della Vision 7S, una concept che è qualcosa di più che la semplice anticipazione di un prossimo modello di serie. Con il suo stile radicalmente diverso, la 7S è un manifesto del nuovo corso del design della marca boema, segno visibile di una rivisitazione dello spirito e della strategia del brand. Una svolta che, per l’appunto, non ha risparmiato neppure il logo: il tradizionale marchietto con la freccia alata sopravviverà soltanto in alcuni dettagli come, probabilmente, il coprimozzo nelle ruote, mentre sulla coda e anche sul muso dei futuri modelli sarà sostituito dalla scritta Skoda per esteso, in lettering. Il mio predecessore, Thomas Schaefer, e tutto il team della Skoda, ha proseguito Zellmer, hanno fatto un lavoro eccellente e lasciato la società in ottima forma. Ma allora, perché cambiare? O, meglio, dove vogliamo andare partendo da dove siamo oggi? Semplicemente la risposta è: intendiamo portare la Skoda allo stadio successivo.
Che cos’è la Vision 7S. Andiamo con ordine, però. Partendo proprio dal ferro, dalla materia. Cioè dalla concept sotto i riflettori dell’evento praghese. Che cos’è la 7S? lo studio di una sport utility medio-grande a sette posti in arrivo nel 2026. Fa parte dell’offensiva di prodotto elettrico della Casa boema nei prossimi anni, che prevede anche una Suv media nel 2024, al di sotto della Enyaq, il facelift della stessa Enyaq nel 2025 e una piccola (sarà la cuginetta ceca delle Volkswagen ID.1 e Cupra Urban Rebel) attesa anch’essa nel 2026. Nei prossimi cinque anni, sottolinea Zellmer, investiremo complessivamente 5,6 miliardi di euro in mobilità elettrica e ulteriori 700 milioni in digitalizzazione. La Casa di Mlada Boleslav non resterà ferma neppure sul fronte termico, con le nuove generazioni di Superb e Kodiaq in calendario per la seconda metà del prossimo anno e il facelift della Octavia pianificato nel 2024. Ma è chiaro che il focus si sposterà gradualmente verso la gamma a corrente: se oggi i veicoli elettrici costituiscono soltanto il 10% dell’offerta Skoda, l’obiettivo è di portarne la quota al 70% entro il 2030. La versione di serie della Vision 7S si porrà al vertice della gamma.
Com’è fatta all’esterno. Lo accennavamo all’inizio: il linguaggio stilistico di questa concept ha molti elementi di novità. Pur riprendendo alcuni tratti tipici del design Skoda degli ultimi anni, li reinterpreta in modo più fresco e moderno, con un risultato finale che la fa sembrare più lontana di quanto sia dalla gamma odierna. Le sfaccettature lasciano ampio spazio a superfici levigate e continue che suggeriscono un’idea di solidità sofisticata, esaltata dalla verniciatura verde opaco (la prima in assoluto per la marca). Perché se l’idea di base era rispondere a quei clienti che cercano alcuni valori intrinsecamente legati alle Suv, cioè robustezza, praticità, resistenza, lo si voleva però fare in modo giovane e moderno (Modern solid è infatti il claim di questo nuovo registro di stile Skoda). Da qui, un trattamento minimalista, che richiami il design di tanti oggetti di elettronica di consumo e dell’arredamento contemporaneo. Non a caso, osservando la 7S, è facile scorgere qualche elemento di contatto con le realizzazioni di un marchio di riferimento nel mondo del fuoristrada high-end, la Land Rover, con i suoi volumi pieni e la sua rudezza raffinata (anche se le sette feritoie tra il paraurti e lo scudo anteriore richiamano un altro marchio). Ecco, una Land Rover per la fascia mainstream, o generalista diremmo in italiano.
Com’è fatta all’interno. Nell’abitacolo la Vision S7 ripropone lo stesso approccio minimalista che caratterizza l’esterno della vettura. A dominare la plancia, a sviluppo orizzontale e con disegno avvolgente che prosegue nelle portiere, è il display centrale dedicato all’infotainment, da ben 14,6 pollici, la misura più grande comparsa finora su una Skoda. Lo schermo ha la particolarità di ruotare di 90 gradi passando dalla posizione verticale, durante la guida, a quella orizzontale riservata ai momenti di sosta. La concept car, infatti, presuppone una configurazione variabile dell’abitacolo in funzione di due modalità: guida e relax. La seconda, attivabile per esempio durante l’attesa per la ricarica, prevede che volante e quadro strumenti scorrano all’indietro (verso la plancia) per lasciare più spazio a disposizione anche per il guidatore e che i sedili anteriori ruotino leggermente verso l’interno e si reclinino per un maggior confort e per consentire anche ai passeggeri posteriori una migliore visuale dello schermo, nel frattempo ruotato in orizzontale.
Non solo digitale. In tutto questo, sono rimasti sulla console centrale anche tasti fisici. Sei per l’esattezza, che consentono di accedere in via diretta ai menù (quelli, sì, digitali) dell’infotainment, del telefono, delle impostazioni del veicolo, della navigazione e delle app; il sesto pulsante può essere assegnato all’utente. Al di sotto di essi si trovano tre grandi comandi rotativi; i due quadranti esterni sono dedicati al controllo del clima, mentre quello centrale gestisce il contenuto dello schermo. Può essere utilizzato, per esempio, per ingrandire e ridurre la mappa e scorrere gli elenchi, funzionalità molto comoda, per non dire essenziale, mentre si guida. Infine, sono presenti due pulsanti per passare dalla modalità Drive a quella Relax e una rotella dedicata alla regolazione del volume. Come i comandi al volante, anche i pulsanti e i quadranti sono caratterizzati da accenti in arancione per facilitarne l’individuazione e l’impiego.
Simply clever al passo con i tempi. Superfici interattive in tessuto sulle portiere consentono di scrivere appunti o ai bambini di disegnare; le bocchette di aerazione sul cruscotto funzionano in modo discreto con una distribuzione dell’aria diffusa fino a quando non è necessaria una ventilazione più diretta; nell’abitacolo diverse superfici magnetiche sotto la plancia e nello schienale dei sedili anteriori consentono di assicurare oggetti metallici, il kit di pronto soccorso nonché le borracce e gli zainetti Skoda in dotazione; il seggiolino per infanti è assicurato al centro dell’abitacolo (il posto più sicuro) ancorato agli speciali binari del tunnel centrale che prosegue anche in seconda fila: sono alcuni esempi di trovate pratiche all’insegna del tradizionale slogan Simply clever, oggi votato anche alla sostenibilità grazie all’impiego di molti materiali riciclati. Dobbiamo domandarci, chiosa il ceo, Klaus Zellmer, quale sarà il corrispettivo dell’alloggiamento per l’ombrello nella portiera o del raschia-ghiaccio nell’era digitale ed elettrificata. In altre parole, dobbiamo chiederci come possiamo traslare i nostri valori di marca nel mondo della nuova mobilità. Ci stiamo lavorando.
Che cosa rimarrà nella produzione di serie. Molto, in realtà. Il linguaggio formale complessivo, le proporzioni, il layout a sette posti, il disegno del montante posteriore, la linea della fiancata i designer la chiamano a tornado e la grafica dei gruppi ottici e del frontale. In particolare, prestate attenzione alla mascherina priva di contorno cromato, ai fari a forma di T, con gli elementi illuminanti a sviluppo verticale e le luci diurne in orizzontale, e alle sottili lamelle verticali che corrono tra l’apertura del cofano a guscio e la mascherina stessa. Le ritroverete, più o meno così, anche negli altri modelli elettrici in arrivo. In dubbio la sopravvivenza della minigonna con gli sfoghi d’aria nella superficie superiore che avrebbero la funzione di contribuire al raffreddamento degli accumulator. Non giungeranno in produzione, invece, le portiere ad armadio e forse neppure le telecamere esterne in sostituzione degli specchietti. Sulle caratteristiche tecniche del veicolo di serie, che nascerà ovviamente su piattaforma Meb, la Skoda ha semplicemente annunciato la capacità della batteria, di 89 kWh, con un obiettivo di autonomia di 600 km e la capacità di ricevere ricariche rapide a 200 kW.