Volkswagen Taigo – Agile e scattante, vuole fare la “media” – VIDEO

La Volkswagen Taigo è più T-Roc o più T-Cross? Ne abbiamo discusso in redazione prima di guidarla, senza riuscire a metterci d’accordo. Di fatto è la versione coupé della più piccola delle Suv di Wolfsburg, con cui condivide anche meccanica, tecnologia, stile e prezzi, che partono da 23.150 euro (cifra identica a quella necessaria per una T-Cross 1.0 TSI Style). Le dimensioni, però, sono centimetro più, centimetro meno quelle della sorella maggiore (nonché della Golf): è lunga 4.266 mm, alta 1.518 e larga 1.757. quasi a cavallo tra il segmento B e il C, dunque. Il che potrebbe essere la chiave del suo successo: ha lo spazio di una grande ma costa come una piccola.

Facile, anche in città. Salendo a bordo si nota subito la parentela con la T-Cross: la plancia, infatti, è praticamente la stessa. La posizione di guida si trova in un attimo grazie alle ampie regolazioni di sedile e volante: è quella rialzata tipica delle Suv e lo spazio non manca, nemmeno in altezza e neppure con il tetto apribile previsto di serie sulla R-Line, versione che abbiamo guidato con il 1.0 TSI Dsg da 110 CV. I montanti sono abbastanza sottili e la visibilità è buona: molto più davanti che dietro, perché il lunotto inclinato si abbina una coda massiccia. I sensori di parcheggio vengono in aiuto, ma a listino volendo c’è anche una videocamera di retromarcia da 295 euro. Una volta su strada, la Taigo ti sembra quasi cucita addosso: guardandola sembra grande, ma quando la guidi capisci di essere su una segmento B. agile, si gira in poco spazio e si lascia guidare molto facilmente. Lo sterzo non è dei più comunicativi, ma è pronto e abbastanza preciso. In più ha la giusta leggerezza per risultare piacevole nel traffico ed enfatizzare la sensazione di agilità della vettura. A esso si abbina un assetto ben tarato: non è troppo morbido ma isola comunque bene dalle sconnessioni stradali. A livello di confort, se proprio si vuole trovare un difetto, si può dire che a velocità autostradali emergono dei fruscii nella zona dei retrovisori anteriori.

Su strada è scattante. Il motore, invece, quasi non si sente, soprattutto tra le tre corsie. Merito anche del cambio automatico Dsg a sette rapporti, che mantiene sempre il tre cilindri nell’arco d’utilizzo ottimale. Il doppia frizione sfrutta al meglio i 200 Nm di coppia, consentendo alla Taigo di muoversi con grande agilità nella maggior parte delle condizioni. Le cambiate sono rapide, ma in alcune situazioni la trasmissione non capisce subito le intenzioni del guidatore, rispondendo con un po’ di ritardo. C’è però da dire che l’esemplare oggetto di questo primo contatto non disponeva del Driving Profile Selection, un optional da 325 euro che permette di regolare il comportamento del propulsore e del cambio scegliendo diverse modalità di guida. Con i 110 CV del mille, comunque, la Taigo si muove in maniera spedita a tutte le andature. Certo, la cubatura è contenuta, ma le prestazioni soprattutto quelle percepite non sono niente male: con un peso in ordine di marcia di 1.260 kg, lo 0-100 km/h viene coperto in 10,9 secondi e la velocità massima è di 189 km/h. Davvero niente male, soprattutto visti i consumi dichiarati: 6,1 l/100 km. Nei circa 200 km in cui ho guidato la Taigo, però, la media si è attestata sui 7,9 l/100 km, ma c’è da dire che l’esemplare aveva all’attivo solo un centinaio di chilometri.

Niente livello 2 (per ora). E anche il traffico della Tangenziale Est di Milano non ha aiutato, ma mi ha permesso di testare il funzionamento degli Adas presenti di serie, come il cruise control adattivo e il mantenimento della corsia (niente guida assistita di livello 2, quindi). Il primo funziona bene, ma dopo aver fatto fermare l’auto richiede di mettere il piede sul freno, il che fa disattivare l’Acc, costringendo il guidatore a riattivarlo una volta in marcia. Il secondo, invece, interviene in maniera solerte non appena ci si avvicina alle linee di demarcazione della corsia di marcia, agendo con molta meno fluidità rispetto a un più sofisticato mantenitore della traiettoria. Restando sul tema tecnologia, la Taigo propone di serie due schermi sulla plancia, uno per il quadro strumenti e uno per l’infotainment. Il Digital Cockpit è disponibile in due versioni, quella di serie da 8 e la Pro da 10,25 (di serie sulla R-Line), mentre il sistema multimediale può avere una diagonale di otto o nove pollici a seconda della versione (il navigatore è sempre optional). E parlando di dotazioni opzionali, l’allestimento della Taigo può essere arricchito anche dopo l’acquisto: alcuni accessori, come i comandi vocali, possono infatti essere acquistati direttamente dallo shop online della casa e abilitati over-the-air.

Tanto spazio dietro. La zona che più di ogni altra differenzia la Taigo dalla T-Cross è il posteriore: i dieci centimetri extra hanno consentito agli ingegneri tedeschi di ricavare un bagagliaio con dimensioni da grande. profondo 855 millimetri, ma abbattendo gli schienali si arriva a superare il metro e 60, mentre la capacità dichiarata è di 438 litri (T-Cross e T-Roc spaziano da 385 a 455 litri, mentre la Golf si ferma a 381), un dato da segmento C pieno. In più, il vano è ben rifinito e ha un fondo regolabile su due livelli: sotto c’è anche spazio per il ruotino di scorta, un dettaglio divenuto sempre più raro. Si può così viaggiare con bagagli per quattro persone senza particolari problemi e nonostante le forme da coupé, lo spazio per i passeggeri non è affatto sacrificato: dietro si sta davvero comodi e c’è parecchio agio sia per la testa, sia per le gambe.  

La gamma. Oltre al 1.0 TSI da 110 CV (con prezzi da 24.250 euro) dell’esemplare che abbiamo guidato, la Taigo è disponibile con altre due versioni, una da 95 CV e 175 Nm basata sullo stesso tre cilindri (23.150 euro) e una 1.5 TSI da 150 CV e 250 Nm (29.400 euro). In attesa dei rilevamenti del nostro Centro prove, possiamo dirvi che sulla carta la versione d’ingresso, disponibile solo con cambio manuale, è accreditata di uno 0-100 km/h in 11,1 secondi, di una velocità massima di 183 km/h e di un consumo (Wltp) di 5,4-5,8 l/100 km. La 110 CV manuale, invece, completa lo tocca i 100 all’ora da fermo in 10,4 secondi (10,9 per la Dsg), tocca i 191 km/h di punta massima (189) e, indipendentemente dalla trasmissione, propone un consumo medio di 5,8-6,1 l/100 km. La top di gamma, la Taigo 1.5 TSI Dsg, archivia lo 0-100 km/h in 8,3 secondi, arriva a 212 km/h e consuma dai 6,1 ai 6,3 litri per percorrere 100 km. Due sono invece gli allestimenti: il top di gamma R-Line che vedete nelle immagini qui sopra e il Life, che non ha dotazioni come i cerchi da 17, i sedili sportivi, i sensori di parcheggio, il tetto panoramico o il Digital Cockpit Pro da 10,25, ma costa 2.100 euro in meno.