Xavi Serra (Cupra) – “Il motorsport non sarà solo elettrico”

A Piete, in Svezia, il freddo, il ghiaccio e la neve sono di casa, ma oltre all’aspetto climatico quello che conta qui è il controsterzo, protagonista della Race of Champions 2023 di scena in questi giorni: campioni mondiali della F.1, del Rally e dell’Endurance si sfidano in un gare testa a testa su una pista ghiacciata. Nomi del calibro di Sébastien Loeb, Sebastian Vettel, Mika Hakkinen, Travis Pastrana, Valtteri Bottas e Mick Schumacher sono tra i protagonisti nella giornata del sabato per una sfida a squadra per nazioni, mentre la domenica è riservata al grande show individuale, dove ogni campione punta alla vittoria del torneo. Il format è ad alto tasso di divertimento, ma ci ha comunque dato il tempo di affrontare il futuro del motorsport nell’era dell’elettrificazione con Xavi Serra, Head of Cupra Racing. Il marchio spagnolo sta concentrando sempre più risorse e attenzioni sulle competizioni “a batteria”, ma, per ora, non c’è da temere: il rombo dei motori endotermici non sarà soppiantato dal sibilo dei propulsori elettrici. Serra, infatti, è convinto che la tecnologia tradizionale “continuerà a vivere” ancora a lungo.

La transizione. Ovviamente, l’edizione 2023 del ROC si fa riconoscere comunque per un’elevata predisposizione al tema della sostenibilità: due delle quattro vetture in gara (che i piloti si scambiano nei diversi testa a testa) sono completamente elettriche; l’altra metà del parco auto è invece costituito da un UTV (Utility Terrain Vehicle) e da una Rally Car, entrambi alimentati con biocombustibile. Dunque, vista questa alta concentrazione di elettroni, abbiamo chiesto a Serra se le tecnologie Ev cambieranno il motorsport come lo conosciamo oggi. “L’elettrificazione non necessariamente cambierà il mondo delle competizioni”, è la risposta del responsabile della Cupra Racing. ” come per le vetture di serie: stiamo affrontando un periodo di transizione, ma ci vorrà un po’ perché questa transizione venga messa in atto. Abbiamo imboccato la strada e ci stiamo muovendo verso questo obiettivo, ma servirà del tempo. Questo per via della tecnologia e dei costi, ma non ci aspettiamo di elettrificare tutto il motorsport del mondo: una parte con motorizzazione tradizionale continuerà a vivere”.

Laboratorio tecnologico. Di certo, l’esperienza nel motorsport può fornire un contributo alla risoluzione di alcuni delle debolezze delle auto a batteria, come il peso o i tempi di ricarica. Per Serra non si tratta di difficoltà, ma di sfide da affrontare secondo un approccio che ha portato la Formula Uno a sviluppare soluzioni poi trasferite sul mercato di massa: “Stiamo cercando vie per aggirarle, per esempio sviluppando al meglio i sistemi di gestione delle temperature per incrementare l’autonomia delle vetture”. E aggiunge: “Il motorsport è un laboratorio per accrescere la tecnologia delle vetture che circolano sulle nostre strade, e l’elettrico segue lo stesso percorso intrapreso sui motori tradizionali. Cambiano i componenti, ma il concetto rimane lo stesso”.

Il digitale per coinvolgere il pubblico. Infine, abbiamo chiesto se l’elettrificazione può essere una chiave per aumentare l’interesse dei giovani verso il mondo dell’auto: “Sì, assolutamente”, è la risposta di Serra. “Ma non nel classico modo di intendere il motorsport. Abbiamo il dovere di cambiare il concetto delle competizioni sportive, in modo da attrarre le nuove generazioni e un nuovo pubblico. Quindi bisognerà aprirsi anche ad altri campi e affiancare il mondo reale a quello virtuale e digitale, per creare connessioni ed esperienze: saranno appunto le esperienze l’elemento su cui basare la transizione del motorsport”.