Caro carburanti – Il Senato approva il decreto Trasparenza
Il Parlamento ha approvato in via definitiva il decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Dopo il via libera della Camera, corredato dalla richiesta della fiducia da parte del governo, anche il Senato ha dato l’ok (per alzata di mano) al testo di un provvedimento al centro di non poche polemiche e proteste, in particolare per alcuni obblighi imposti ai gestori degli impianti di rifornimento.
Le principali disposizioni. Il decreto, che entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, stabilisce delle norme che, nelle intenzioni del governo, dovrebbero frenare gli intenti speculativi: tra queste, figura, per esempio, l’obbligo di esporre appositi cartelli con il prezzo medio regionale (quello nazionale in autostrada) accanto a quello praticato (i trasgressori rischiano una multa da 200 a 2 mila euro in base al fatturato e la chiusura dell’impianto da 1 a 30 giorni in caso di omissione ripetuta per più di quattro volte). Il testo include anche un rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, conferma per tutto il 2023 l’esenzione fiscale dei buoni benzina per i lavoratori dipendenti e ripristina uno strumento di natura “fiscale” per sterilizzare gli eventuali rincari dei prezzi: si tratta della cosiddetta “accisa mobile” inserita 15 anni fa nella Manovra Finanziaria del 2008 e inclusa dal governo nel decreto trasparenza pochi giorni dopo il primo via libera.