Volkswagen – Sono già Passat… 50 anni

Le prime foto ufficiali della Volkswagen Passat appaiono nella primavera del 1973, dunque esattamente cinquant’anni fa. Il marchio di Wolfsburg è, a quell’epoca, in cerca di un’identità e lo fa presentando un modello a trazione anteriore che segna una svolta importante per la Casa tedesca, fino ad allora legata al motore posteriore. La nuova berlina a due e quattro porte deriva dall’Audi 80 di cui mantiene in parte lo stile, ne condivide la meccanica e ha come obiettivo un’elevata diffusione anche al di fuori dell’Europa: oggi possiamo dire che il mercato l’ha premiata perché ne sono stati prodotti oltre trenta milioni di esemplari divisi in otto serie, l’ultima delle quali è uscita a fine 2014. Inizialmente la Passat ha carrozzeria solo berlina a due volumi, ma dal 1974 entra in produzione anche la Variant, una station wagon di grande successo che contribuirà in modo determinante alla diffusione del modello. Quattroruote prova la prima Passat nelle versioni 1300 L e 1500 TS nel febbraio del 1974. Tra i pregi annovera l’ottima tenuta di strada, la buona abitabilità, il bagagliaio spazioso; tra i difetti lo sterzo demoltiplicato, il motore rumoroso e la visibilità posteriore scarsa. 

Prima serie B1 (1973-1981). Passat è il nome di un vento e viene scelto dalla Volkswagen per la vettura che riprende la meccanica dell’Audi 80. Nel suo stile c’è, invece, la matita dell’Italdesign di Giugiaro, che viene coinvolto da Wolfsburg per disegnare la forma spiovente della coda. In Italia la versione più performante è la 1500 TS che costa 2.111.000 lire, poco meno di un’Alfa Romeo Giulia Super 1.3 e quanto una Fiat 132 1600. Il motore monoalbero a camme in testa della Passat è longitudinale, le sospensioni anteriori indipendenti McPherson e quelle posteriori a ponte rigido. Compatte le dimensioni: 422 centimetri di lunghezza e 160 cm di larghezza.

Seconda serie B2 (1981-1988). Otto anni separano la rinnovata Passat dal modello precedente, un periodo piuttosto lungo che consente di sviluppare una linea più importante e moderna, a due volumi oppure station wagon, ma con una maggiore abitabilità garantita dal passo più lungo di otto centimetri. Dal punto di vista meccanico sono introdotti i motori a gasolio di 1.5 e 1.6 litri (dal 1982 anche 1.6 turbo) e a benzina di 1.9 litri a cinque cilindri. La Passat di seconda generazione è un successo anche in Italia dove, in particolare, la Variant diventa un fenomeno di moda soprattutto dopo il restyling del 1986.

Terza serie B3 (1988-1993). Con questa generazione a Wolfsburg si volta pagina, non solo per la linea più morbida e aerodinamica, ma anche per le molte componenti in comune con la Golf, che consentono un’importante economia di scala. I motori sono collocati ora in posizione trasversale e offerti varie cilindrate: 1.6, 1.8, 2.0 a benzina e 1.6 e 1.9 a gasolio. Si aggiunge il sei cilindri di 2.8 litri a iniezione da oltre 170 CV per la versione VR6, al top della gamma. C’è infine la G60 Syncro a trazione integrale con motore a quattro cilindri compresso di 1.8 litri da 160 CV.

Quarta serie B4 (1993-1996). Si tratta in realtà di un modello di transizione, ovvero di un profondo aggiornamento della serie precedente dalla quale si riconosce per il frontale dai fari più sottili e per la mascherina nera al centro. Le fiancate sono ora più snelle, senza la nervatura, e migliora la sicurezza passiva. Il motore turbodiesel passa a 1.9 litri e la potenza sale a 110 CV, facendo diventare la versione Variant, una best seller.

Quinta serie B5 (1996-2005). La fine del millennio segna per la Volkswagen una necessità di maggiore ambizione per la sua media, che diventa più importante e dalle superiori ambizioni commerciali e di immagine. Il pianale viene derivato nuovamente da quello Audi e ciò comporta la disposizione longitudinale a sbalzo dei vari motori, la cui gamma si amplia ulteriormente e spazia dal 1600 a quattro cilindri al quattro litri a otto cilindri, passando per il V6 a gasolio di 2.5 litri. La trazione è anteriore oppure integrale e cresce il livello dell’elettronica, con controllo della trazione, ABS, ESP.

Sesta serie B6 (2005-2010). Ancora un cambio di pianale per la Passat, che torna alla piattaforma progettata in Volkswagen e al motore trasversale, mentre la linea si affina sempre più grazie al frontale più identitario e a dimensioni più importanti. Per allargare la gamma viene introdotta la CC, Confort Coupé, che affianca la berlina in un’ottica di differenziazione. L’aspetto sportivo della Passat è ancora più accentuato dalla versione al vertice della gamma dal 2009, denominata R36 e dotata di motore 3.6 litri V6 da 300 CV con trazione integrale. Naturalmente la vettura è disponibile anche come station wagon, sempre molto apprezzata.

Settima serie B7 (2010-2014). Questa serie appare più come un importante facelift che non un modello completamente nuovo, anche perché il pianale resta di fatto invariato. L’intervento stilistico più evidente è nel frontale, che risulta più pulito e che si presenta con una serie di listelli cromati che vedremo anche sul modello successivo. Cambia la forma delle luci di coda e se ne avvantaggia soprattutto la Variant, che per lacapacità di carico elevata e l’eleganza è sempre più la versione preferita dagli sportivi e dalle famiglie. Ampia la disponibilità di motori, tra cui spicca il V6 di 3.6 litri abbinato alle quattro ruote motrici (4Motion).

Ottava serie (2014 – 2023). A fine 2014 è la volta dell’attuale Passat, di cui è prevista prossimamente un’erede, ma solo per la Variant (station wagon): la Volkswagen ha infatti definitivamente interrotto, all’inizio del 2022, la produzione della Passat berlina. Il pianale, l’Mqb, è condiviso con quello della Golf. L’ottava Passat è tecnologica, dispone dei più recenti sistemi di assistenza alla guida e, sotto il profilo delle motorizzazioni, annovera anche l’ibrido ricaricabile, con la variante 1.4 Plug-in Hybrid GTE. Dal 2015, la Passat è offerta anche in una versione particolare, denominata Alltrack, con trazione integrale 4Motion, motore diesel di 2 litri da 200 CV e un’altezza da terra maggiorata.